Il lavoro peggiore al mondo? Il giornalista! Lo attesta una ricerca americana

Il giornalista, professione ambita da tanti ma destinati alla disoccupazione, è la peggiore al mondo, insieme a militari e boscaioli. E’ quanto emerge da un’inchiesta condotta dal sito americano Careercast.com e pubblicata con ampio rilievo dal Wall Street Journal, che dopo l’attuario (colui che determina l’andamento futuro di variabili demografiche ed economico-finanziarie e valuta fenomeni economici caratterizzati dall’incertezza), indica come professioni “vincenti” l’ingegnere biomedico e di software. La ricerca è stata effettuato incrociando i dati statistici del Ministero del Lavoro americano e di altre agenzie governative con cinque fattori (sforzo fisico, ambiente di lavoro, reddito, stress e prospettive di assunzione) e hanno stilato una lista di 200 impieghi, dal migliore al peggiore. A pesare, in particolare per i giornalisti della carta stampata, passati dalla 196ª in fondo all’ultima posizione, è il peggioramento delle condizioni, con “prospettive lavorative diminuite, lo stipendio medio che continua a scendere mentre crescono le ore di impiego, rendendo nell’insieme il lavoro più stressante”.
All’opposto, ci sono invece i professionisti che si occupano delle esigenze finanziarie e di salute di una popolazione che invecchia sempre più velocemente, con nelle prime dieci posizioni audiologi, oculisti, igienisti dentali, consulenti finanziari e fisioterapisti.